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CRITICA INERENTE LE OPERE DI ROBERTA SERENARI

rivista arte eikon

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Titolo: ROBERTA SERENARI
Autore: Federcritici
Apparso su: EIKON - eventi, artisti e immagini dell'Arte - Pietro Negri Editore
del 1 Giugno 2009

 
Nata a Bologna, vive e lavora a Sasso Marconi (BO)
Autodidatta ha iniziato giovanissima, con l’incoraggiamento del prof. Italo Cinti (pittore
dell’immaginazione), ad accostarsi alla pittura ad olio, avendo come maestra la “bella pittura” dei grandi musei del mondo.
Continua, con passione e tenacia, la personale ricerca tecnica ed espressiva della pittura ad olio e lo studio del colore, rivisitando con un gusto attuale venato di intenso intimismo, l’atmosfera onirica della stagione metafisica e surrealista. 
Il suo percorso pittorico si esprime in maniera personalissima rimanendo strettamente legato al mondo della fiaba e dell’infanzia come a quello del sogno.
 
 
 
Si confronta con la fanciullina interiore, con l’eterna adolescente che si annida in ogni donna la pittura di Roberta Serenari.
Dotata di una tecnica di rara magnificenza, che la porta a realizzare dipinti preziosi,
sedotta dall’eterno fascino della velatura ad olio, la “bella pittura” della Serenari sceglie il tema della bambina, dell’adolescente in bilico fra il mondo dei giochi ed i primi turbamenti interiori per interpretare timidi avvii di un individuale percorso nel mondo.
Attraverso l’ausilio del simbolo, l’artista pone in essere una rinnovata metafisica che isola la personalità femminile in contesti appartati e silenziosi, in cui una miriade di particolari, descritti con minuzioso realismo, contribuiscono a rappresentare una stagione, un’età in cui il sogno è ancora integro, l’innocenza è intatta, il destino non si è ancora compiuto e tutto, in definitiva, può ancora essere.
Silvia Arfelli
Trattenere il respiro viaggiando immersi nel meraviglioso racconto di sensazioni, descritte da una rarefatta sospensione immaginifica dalla quale siamo avvolti fortemente, ma morbidamente cullati, è quanto meno istintivo.
Nel paese delle meraviglie che Roberta Serenari crea, con una capacità di colore e di volumi che non prescindono dalla tecnica né dal sentimento o dalla passione, l’intrigante mistero di atmosfere oniriche si agita all’interno di fredde brezze ibernanti, capaci di marmorizzare i poetici e romantici, a tratti malinconici artisti, o le, forse inconsapevoli, bambine vestite da quel perfettamente drappeggiato, soffice velluto rosso, palpabile, come vivo tra le nostre dita.
Visi perfetti trasudano una tensione emotiva tagliente, esprimono una violenza comunicativa, trasmettendola energicamente senza deludere le aspettative di chi osserva.
Roberta Serenari trasla l’osservatore nel personaggio rappresentato, servendosi di una calma romantica e di un dinamismo celato attraverso azioni alla moviola, recitando un rigore formale, quasi circense, teatrale le cui maschere velano sguardi sospesi o nascosti lasciando lo spettatore appeso, in bilico in una realtà indecisa tra l’immaginario e il sogno.
Multidirezionale è l’architettura: confonde, diffondendo e raccogliendo, fa esplodere la scena che si apre come su un palcoscenico nuovo, futuribile.
Questi sono i labirinti segreti dell’arte di Roberta Serenari, un’arte nuova pregna di misticismo e magia, affascinante, abbagliante che promette l’espressione di ciò che in arte vorremmo vedere più spesso: bellezza suggestiva e tecniche rigorose.
Roberta Serenari sconfigge tutte le oscurità più tetre servendosi della migliore arma che può essere brandita attraverso l’arte: La Bellezza.   
Carla Primiceri

 
 
 

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